LAURA TANGORRA
Torna alla Home Page

solo una parentesi




Il libro

Il Progetto
Small House
dot.gif (54 bytes) La storia
dot.gif (54 bytes) Il presente
dot.gif (54 bytes) AIDS in Kenya
dot.gif (54 bytes) Il futuro
dot.gif (54 bytes) Come contribuire
dot.gif (54 bytes) Adozioni a distanza
dot.gif (54 bytes) Possibili alternative

L'autrice

Rassegna stampa

I commenti dei lettori 


PROGETTO SMALL HOUSE

Aids in Kenya

In Africa il virus Hiv sta decimando un'intera generazione. In Africa vive il dieci per cento della popolazione mondiale, ma è africano il 90 per cento dei bambini sieropositivi. Nella regione subsahariana ogni anno muoiono di Aids 470.000 minori e oltre il 90 per cento hanno contratto il virus dalla madre: su trenta bambini nati da donne sieropositive, circa dieci saranno contagiati alla nascita, mentre altri quattro lo saranno tramite l'allattamento. E la maggior parte di questi piccoli non arriveranno a cinque anni di età. I minori africani vengono infettati anche tramite rapporti sessuali. E in questo caso a rischiare di più sono le femmine: una ricerca ha rivelato che tra i giovani al di sotto dei vent'anni, per ogni ragazzo sieropositivo le ragazze portatrici dell'Hiv sono da tre a sette volte di più. Molte bambine e ragazze vengono violentate da uomini convinti che fare l'amore con una vergine li farà guarire dall'Aids, una convinzione molto diffusa in tutta l'Africa. Ci sono poi i casi di minori che si prostituiscono per potersi mantenere agli studi.
Nell'Africa orientale e meridionale, cioè nell'epicentro dell'epidemia, i bambini che hanno perduto la madre o entrambi i genitori a causa dell'Aids sono 11 milioni, in larghissima percentuale a loro volta sieropositivi, e col trend attuale saranno 20 milioni nel 2010;
Per tradizione, in Africa a prendersi cura degli orfani è la rete della famiglia allargata. Ma l'Aids ha fatto saltare il concetto stesso di famiglia allargata. Questi bambini subiscono traumi a più livelli: in molti casi devono abbandonare la scuola per prendersi cura dei fratelli più piccoli; sono maggiormente esposti alla tubercolosi e ad altre patologie contagiose di cui soffrono i malati di Aids; spesso vanno a vivere con un parente, in molti casi un nonno che si prende già cura dei figli di tre o quattro coppie.
Gli orfani hanno meno probabilità di andare a scuola o di avere accesso a cure mediche adeguate e ne hanno di più di vivere in condizioni di povertà e denutrizione. E' più facile che si mettano a fare lavori pericolosi, anche che si diano alla prostituzione. Capita che non abbiano altra scelta che unirsi a ragazzi più grandi di loro e creare comunità di soli minori. Per non parlare poi dei problemi psicologici.
Nell'Africa subsahariana i giovani costituiscono la maggioranza della popolazione. E l'Aids li sta trasformando in una generazione perduta, senza speranza e senza opportunità.